La profetessa, maestosa nella postura, è assorta nella stesura del testo che sorregge con la mano destra, mentre nella sinistra regge la lunga penna necessaria per scrivere. Particolare è il dettaglio del laccio che ferma la manica destra dell‘abito, così che questa non ricada sulle pagine scritte e si sporchi. Anche il mantello della Sibilla Tiburtina, come per l‘Agrippea, è sollevato dal vento richiamando la presenza dello Spirito che le infonde le profezie. La scritta presente nel dipinto, non completamente decifrabile, indica l‘identità della profetessa e puň essere ricostruita grazie alla descrizione che della stessa fa l‘antiquario Varrone, pertanto la scritta risulta essere: "Sibyl[la] Tiburt[ina] quae [Albunea] dicta [est]".