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Diocesi di Bergamo - Ufficio Beni culturali
4° domenica del Tempo Ordinario - ciclo B   versione testuale
Insegnava loro come uno che ha autorità.







 
Vangelo Mc 1,21-28 
 
Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù, entrato di sabato nella sinagoga, [a Cafàrnao,] insegnava. Ed erano stupiti del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come gli scribi.
Ed ecco, nella loro sinagoga vi era un uomo posseduto da uno spirito impuro e cominciò a gridare, dicendo: «Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!». E Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!». E lo spirito impuro, straziandolo e gridando forte, uscì da lui.
Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: «Che è mai questo? Un insegnamento nuovo, dato con autorità. Comanda persino agli spiriti impuri e gli obbediscono!».
La sua fama si diffuse subito dovunque, in tutta la regione della Galilea.
 
 
Tra le opere presenti nella nostra diocesi ispirate da questo brano, è stata scelta la seguente:
 
Stampa:
Nembro 
 
- Commento teologico dell'opera di cui sopra:
Siamo nella sinagoga di Cafarnao. La splendida stampa che si trova in un antico messale della parrocchia di Nembro, si distribuisce su due livelli. Il primo piano, che sta nella parte esterna del disegno, e che “stacca” su un secondo piano, che sta al centro. Lo stile dei due livelli è volutamente, vistosamente diverso. Al centro, dunque, è rappresentata la guarigione dell’indemoniato di cui parla il vangelo di questa domenica. La scenografia dello sfondo è classica: vedi la porta di destra con tanto di capitelli corinzi – anche se appena abbozzati – e di frontone. Il primo piano, invece, è completamente diverso. Vi appaiono san Pietro e san Paolo, con le insegne tradizionali che li distinguono: le chiavi, il primo, la spada, il secondo. Ma la diversità è soprattutto stilistica: i due santi si collocano in due “nicchie” molto animate, piene di decorazioni,di volute e festoni di frutta. Le decorazioni continuano poi anche tutto attorno all’immagine. Questo primo piano è, di fatto, quello della Chiesa che crea l’immagine: siamo attorno ai Seicento, infatti, e lo stile rimanda a una cultura che è già barocca o sta per diventarlo. Questa Chiesa evoca il passato evangelico e lo colloca in un mondo classico, affievolito e un po’ lontano. Il vero movimento è quello di Pietro e Paolo, più che quello dell’indemoniato che si alza in piedi di fronte all’invito di Gesù che lo prende per mano.
Ora Pietro e Paolo fanno pensare alla Chiesa, quella che celebra l’Eucaristia. È vero che anche i due apostoli fanno parte del passato evangelico, ma avendo loro consegnato alla Chiesa la memoria dei fatti di Gesù e l’ordine di celebrare in sua memoria,sono visti, dal disegnatore, più nell’oggi della Chiesa che nello “ieri” del racconto evangelico.
Non è un caso che la stampa si trovi in un messale. L’eucarestia rende efficace nella storia attuale della Chiesa ciò che il testo evangelico annuncia. Lo rende presente nella Chiesa retta dalle chiavi di Pietro e rassicurata dalla testimonianza del martirio di Paolo. 
 
 
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